L'Ordine dei Medici di Savona ha aderito pe la prima volta quest'anno al progetto del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Al MIUR due incontri per avviare il nuovo anno scolastico dei Licei “biomedici”, in quello del 30 settembre era presente per l’Ordine dei Medici di Savona il Presidente dott. Luca Corti e per il Liceo Scientifico/Classico statale “Giordano Bruno” di Albenga, il Dirigente Scolastico Prof.ssa Simonetta Barile. Il lavoro di coordinamento delle attività è stato affidato per l’Ordine al dott. Teresiano Defranceschi, Dirigente Medico 2° Livello – Direttore U.O. Medicina Interna Albenga.
Il percorso di orientamento – che prevede, a partire dal terzo anno di Liceo, l’introduzione nel piano di studi di centocinquanta ore di insegnamenti aggiuntivi tra lezioni frontali tenute dai docenti di biologia, lezioni pratiche con i medici delegati dall’Ordine e visite ad ambulatori, ospedali, laboratori di ricerca, studi specialistici – è nato per accompagnare gli studenti verso le facoltà medico-scientifiche, dando modo di auto-valutare le proprie motivazioni e inclinazioni e aiutando poi a superare il test d’accesso: oltre il 90% degli studenti coinvolti supera infatti la prova.
“Il senso del progetto è quello di mettere insieme due indicatori fondamentali del grado di civiltà di un Paese: La salute e l’istruzione – ha spiegato il Segretario della FNOMCeO, Roberto Monaco -. Vogliamo costruire un percorso formativo da cui questi ragazzi escano non solo con la preparazione adeguata per poter affrontare il test di Medicina ma soprattutto con la concezione di cosa voglia realmente dire fare il medico”.
“Questo è importante per diversi motivi – continua -: innanzitutto per dare un aiuto concreto ai nostri giovani, che saranno i cittadini del futuro, i professionisti del nostro domani. E noi per il nostro futuro vogliamo un Paese pieno di professionisti preparati e che abbiano la percezione di cosa significa fare il medico. Se infatti le competenze si acquisiscono sui libri, poi la professione non si pratica sui libri – e tantomeno sul web – ma sulle persone, con la loro storia, la loro sensibilità, il loro vissuto, la loro famiglia. Il medico deve poter offrire il massimo della sua professionalità a chi ne ha bisogno nel momento più difficile della sua vita, e questa capacità non si insegna con la teoria ma si trasmette comunicando la passione per questa Professione difficile e bellissima. Attraverso questo percorso, inoltre, i cittadini di domani, anche se alla fine sceglieranno di non fare il medico, avranno comunque imparato cosa significa essere medico, e quindi a rispettare chi svolge questa professione, il che costituisce il miglior deterrente contro quella violenza che oggi esplode contro i professionisti della sanità”.
“Siamo ormai arrivati a oltre 90 ordini, 135 scuole e 12000 studenti coinvolti. Un successo oltre le nostre aspettative che ci riempie di gioia e soddisfazione non solo per i numeri ma per il grande riscontro e per la soddisfazione di studenti, genitori e insegnanti – afferma Roberto Stella, Responsabile Area Formazione FNOMCeO – Siamo sulla strada giusta per scoprire attitudini, motivazioni e passione e orientare ad una scelta professionale consapevole. Una professione complessa, quella del medico, che cerchiamo di mostrare ai giovani studenti facendo crescere anche, con l’aiuto dei docenti, una cultura responsabile della salute”.
“I numeri del progetto da quanto abbiamo visto oggi sono diventati importanti, per cui a breve certamente potremo avere un numero di informazioni tale da poter dire se questo metodo di orientamento sia valido e se può essere utile per modificare, unitamente ad altre iniziative, l’accesso alla facoltà di medicina mantenendo il numero chiuso e nello stesso tempo modificandone l’accesso che in atto avviene tramite i test, che certo non sono, a mio giudizio, un ottimale metodo di selezione” conclude Pasquale Veneziano, Presidente OMCeO di Reggio Calabria, Ordine capofila del percorso di biomedicina.